Studiare all’estero è una scelta che moltissimi giovani, di tutte le età, fanno almeno una volta nella loro vita.
C’è chi sceglie l’esperienza Erasmus, per poter studiare in università all’estero con la sicurezza del riconoscimento degli esami al rientro in Italia, e con una borsa di studio che aiuti nella copertura delle spese.
C’è chi partecipa a vacanze studio estive, su spinta dei propri genitori e con la promessa che, accanto alle lezioni di inglese, ci saranno sport, attività ed escursioni. Insomma un po’ di sano divertimento estivo.
Infine, ci sono i giovanissimi, quelli che decidono di mettersi alla prova già dalle scuole superiori, trasferendosi all’estero per un semestre o un anno scolastico intero.
È questo tipo di esperienza prende il nome di “Anno all’estero”, di cui vogliamo parlare oggi.
Come funziona l’anno all’estero
Grazie alle normative Miur sulla mobilità internazionale, da oltre 30 anni gli studenti delle scuole superiori italiane possono decidere di trasferirsi temporaneamente all’estero, in un Paese a loro scelta, per frequentare una scuola locale, senza perdere l’anno.
Poiché la richiesta maggiore arriva dagli studenti di 16 -17 anni di età, che decidono di partire in corrispondenza del proprio quarto anno di liceo italiano, questo tipo di esperienza è generalmente conosciuta come anno scolastico all’estero o quarto anno all’estero.
Come partecipare ad un anno all’estero?
Sono solitamente le agenzie organizzatrici, specializzate in questo tipo di programmi di studio all’estero, a spiegare come funziona questa esperienza di anno all’estero, quali sono le scadenze e quali sono i requisiti.
Vediamo insieme gli step principali da seguire.
Chi vuole frequentare un anno all’estero, deve intanto tenere presente che è possibile iscriversi anche per meno di un anno. Infatti, è possibile partire anche per un solo trimestre o quadrimestre, magari da settembre a dicembre e tornare in classe in Italia a gennaio. Oppure, è possibile partire per un semestre, magari nella seconda parte dell’anno scolastico.
Sono tutte durate consentite dal Ministero, che parla di una durata massima di un anno scolastico per poter avere il riconoscimento in Italia dell’esperienza, e non perdere l’anno.
Fatta la scelta del periodo di studio, occorre scegliere in che Paese andare.
Questa scelta è importante, perché dalla meta derivano i requisiti di iscrizione e le scadenze.
Studiare fuori dall’Unione Europea
Per esempio, Paesi come Stati Uniti e Canada, che sono particolarmente richiesti dagli adolescenti italiani, richiedono non solo il superamento di un colloquio di selezione iniziale, per verificare la presenza del giusto livello di conoscenza della lingua inglese, ma anche l’invio di molti documenti burocratici.
Tra di essi, sono necessarie tutte le vaccinazioni obbligatorie in Italia attualmente più i vaccini anti-meningococco e, per alcuni Stati Americani, i vaccini contro l’epatite. C’è inoltre, per gli Stati Uniti, un ulteriore test scritto di inglese da superare.
Occorre poi preparare la documentazione per il visto studente.
Per questo motivo, la scadenza per partecipare di solito è molto anticipata rispetto all’effettivo inizio delle lezioni scolastiche all’estero: i colloqui di selezione e i documenti vanno inviati non oltre febbraio- marzo dell’anno scolastico precedente alla partenza.
Rimanere in Europa
Per chi decide invece di optare per un Paese europeo, come Inghilterra o Irlanda per la lingua inglese, oppure Spagna, Germania o Francia, le procedure di selezione e di iscrizione sono leggermente più semplici.
Non essendoci necessità di richiedere un visto studente, ci si può iscrivere fino a tarda primavera, solitamente aprile o maggio, per iniziare a frequentare una high school all’estero in settembre.
Passato il solito colloquio di selezione e linguistico, vanno inviati i moduli di iscrizione che solitamente comprendono pagelle, lettere di referenza degli insegnanti e un piccolo tema di presentazione personale.
I vaccini seguono le indicazioni europee comuni, che sono simili a quelle italiane.
Il colloquio di selezione: come superarlo
Abbiamo parlato nei paragrafi precedenti di un colloquio di selezione, che è necessario indipendentemente dalla meta scelta per frequentare l’anno all’estero.
In cosa consiste e come superarlo?
I contenuti del colloquio di selezione vengono stabiliti dalla singola agenzia e associazione organizzatrice di queste esperienze.
Lo scopo dei colloqui è garantire alle scuole estere che riceveranno le iscrizioni degli studenti, che essi hanno i giusti requisiti per partecipare.
Quali sono questi requisiti? È presto detto.
Sicuramente un buon livello di conoscenza della lingua del Paese ospitante.
Questo è fondamentale, perché l’esperienza all’estero sarà lunga, e richiede la frequenza continua di lezioni in lingua straniera in una vera e propria classe e scuola superiore all’estero.
Un livello tra il B1 e B2 solitamente sarà perfettamente adeguato.
Gli altri requisiti sono invece più attitudinali.
Vivere all’estero già a 16 o 17 anni è una bellissima esperienza, che però richiede la giusta personalità e attitudine. Essere sufficientemente indipendente da mamma e papà, senza essere incoscienti o spericolati, per esempio.
Altrettanto importante è avere capacità di gestire la propria giornata, mettere la sveglia per arrivare in orario a lezione, fare i compiti e studiare per i test di scuola senza che un adulto lo debba ricordare.
Bisogna saper capire soprattutto il contesto in cui ci si trova, sia essa una famiglia ospitante o un college, e imparare a interfacciarsi con altri adulti, diversi dai propri genitori, per mediare eventuali conflitti e conoscersi nel tempo, senza giudicare.
Troppo difficile? Non è così
Non bisogna lasciarsi scoraggiare da tempistiche, requisiti e documenti.
Di solito, gli studenti che maturano la scelta di trascorrere un anno di scuola all’estero hanno già tutti i requisiti richiesti. O sono molto motivati a acquisirli.
Sono studenti, i nostri adolescenti nati dopo il 2000, che si informano moltissimo prima di fare queste scelte.
Si confrontano con studenti che hanno già partecipato a queste esperienze, scelgono direttamente lo Stato in cui andare e magari la high school da frequentare. Studiano inglese da soli, se occorre, per poter superare il colloquio e i test di selezione.
Hanno ben chiaro, insomma, quali siano i vantaggi di questo tipo di esperienze all’estero, e non hanno intenzione di rinunciarci.
E si sa, la tenacia è il principale ingrediente per far funzionare le cose, incluso un anno scolastico all’estero.