Prove Invalsi, che cosa sono e quando si tengono 

prove invalsi

Dal 2008 in Italia si sente parlare delle prove Invalsi, che consistono in una metodologia di prova standardizzata per le scuole elementari, medie, superiori. 

Le prove Invalsi (acronimo di Sistema Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione) sono dei test standard a livello nazionale che vengono somministrati solamente agli studenti delle seconde e quinte elementari, prima e terza media, e nelle seconde superiori.

Vertono su italiano e matematica (nel futuro, si dice, verrà introdotta anche scienze) e non su altre materie ed il loro scopo è quello di valutare la preparazione degli studenti italiani in queste materie usando prove che sono uguali per tutte le scuole in tutta Italia.

La finalità delle prove Invalsi è quella di creare una sorta di statistica standard che dovrebbe valutare, partendo da prove tutte identiche, la preparazione degli studenti italiani e di conseguenza, sulla base dei risultati, progettare anche degli interventi migliorativi.

Non sono prove nozionistiche, ma di comprensione del testo (per italiano) e di logica (per matematica) e mirano a vedere in concreto che capacità ha sviluppato il ragazzo.

Secondo gli organizzatori, le prove Invalsi non vogliono tanto rilevare i punti di forza e di debolezza di uno studente ma quelli in generale della scuola. Le prove sono anonime ed identiche per tutti e mirano a capire dove ci sono punte di eccellenza e dove invece ci sono aree dove si può fare di più. Questo consentirebbe di capire dove intervenire e come, con quali risorse, e quali regioni sono da prendere come esempio.

Le proteste contro le prove Invalsi

C’è stato anche chi ha protestato contro i test. I genitori temono che le prove Invalsi siano usate come strumenti di valutazione che incidono in qualche modo sul risultato finale. Inoltre, oltre al timore che le prove Invalsi possano condizionare il curriculum del figlio, sono abbastanza scettici perché non hanno accesso ai risultati.

Sotto questo punto di vista ad ora le prove Invalsi fanno media, ma solo per un settimo del voto, solamente negli esami di terza media. Gli insegnanti hanno paura che, nelle scuole dove le prove Invalsi danno punteggi più bassi, si possano introdurre delle differenze economiche e retributive o comunque che le risorse vengano distribuite diversamente a seconda dei risultati avuti dalle scuole nelle prove Invalsi.

In realtà le prove Invalsi servono solamente per poter avere dei dati concreti e standard accessibili a tutti sulla base dei quali poter programmare interventi per migliorare lo stato della cultura e delle nozioni insegnate ai giovani. Del resto in tanti Paesi occidentali in UE da anni si usano dei test per rilevare lo stato di apprendimento, su base regionale o nazionale.

In Italia è dal 2008, con le prove Invalsi, che viene utilizzato questo metodo. Ovviamente le prove Invalsi possono condurre ad una semplificazione della realtà, essendo delle prove standard ed uguali per tutti. Molti docenti infatti protestano dicendo che le prove non possono da sole fotografare lo stato di conoscenza da parte dei giovani di una certa regione.