Sono giovani, carichi di entusiasmo e di idee creative e, soprattutto, sono i protagonisti di un progetto che è assolutamente unico in Europa e nel mondo. Gli allievi del Quasar Institute for Advanced Design di Roma, nuovi talenti italiani pronti a farsi notare ben oltre i confini nazionali, studiano nella prima accademia internazionale dove le loro creazioni non sono soltanto frutto dello studio con i docenti, ma vengono lanciati sul mercato tramite l’E-Commerce Quasar.
Una scommessa vincente con un occhio all’ambiente
Luna Todaro, CEO & President presso Quasar Institute for Advanced Design, presenta con entusiasmo gli aspiranti designer, raccontando sogni, ispirazioni e obiettivi. “La mia esperienza mi conferma che la nuova generazione di designer racchiude in sé la freschezza e la fluidità del mondo contemporaneo e non manca la voglia di lavorare sodo per crearsi una professione e un nome”. Ecco perché è importante aver sviluppato una vera e propria vetrina dei prodotti disegnati e realizzati all’interno di Quasar Institute for Advanced Design. In questo spazio virtuale, Luna Todaro è un punto di riferimento e una mente in perenne fermento alla quale i ragazzi si affidano in attesa di poter mostrare al pubblico quanto creato. “I nostri allievi entrano molto motivati nel fare della creatività il loro futuro, grazie anche all’esempio e al contributo di importanti studi di design, dei docenti, e questo li spinge a migliorarsi costantemente, accogliendo e vincendo le sfide che un progettista deve affrontare ogni giorno. Il metodo che proponiamo aiuta in questa resilienza nel mondo del lavoro in continua evoluzione”.
Studenti sì, ma già pronti a farsi notare
Il Quasar Institute for Advanced Design è stato fondato nel 1987 da Silvia Benedetti de Cousandier e Benedetto Todaro e l’arrivo dell’e-commerce conferma quanto l’instancabile lavoro dei docenti e i mirati metodi di insegnamento riescano a dare ottimi frutti, formando nuovi professionisti di settore. Il progetto ha iniziato a vedere la luce in qualche modo un anno fa, con la Factory Quasar, uno spazio fab-lab allestito con tutte le migliori tecnologie all’avanguardia, incluse stampanti 3D di ultima generazione, che permettono a docenti e allievi di prototipare prodotti, testarli, assemblarli e produrli pronti per la vendita, con una grande attenzione verso l’ambiente e la sostenibilità. I numeri hanno indicato quanto fosse importante proseguire verso questa strada e, ancora una volta, a confermarlo è proprio Luna Todaro che commenta: “Siamo molto fieri di aver lanciato il primo progetto europeo di e-commerce di un’accademia, nel quale inseriremo i migliori progetti dei nostri studenti, realizzati nel nostro fab lab di ultima generazione con una particolare attenzione all’ambiente. Useremo infatti materiali naturali, riciclabili e packaging sostenibili”.
Il futuro non è più così lontano ed è sostenibile
La Factory è diretta da Alessandro Gorla, docente e coordinatore di corsi di laurea e master presso QIAD e titolare di Studio Algoritmo, importante realtà progettuale della Capitale. Lo stesso che spiega come il laboratorio si inserisca in una realtà attiva nel design riguardo a creatività, sperimentazione e produzione, “aprendo le sue porte verso il mondo produttivo nazionale e internazionale, con l’obiettivo di creare un polo culturale e un circolo virtuoso tra studenti, aziende e università. Il fine è quello di operare come un vero e proprio centro ricerche, con l’ottica di sperimentare e migliorare nuovi linguaggi e processi produttivi. In questo modo i nostri giovani talenti avranno la possibilità di firmare prodotti e percepire royalties, senza aspettare anni per entrare nel mercato come designer”.
La prima collezione punta a reinventare gli oggetti di uso quotidiano
Le prime collezioni fanno parte di una serie di oggetti ispirati a Flatlandia, il romanzo scritto nel 1884 da Edwin A. Abbott che mette al centro della narrazione un universo a più dimensioni popolato di oggetti intelligenti, emozionali. In primo piano nella produzione, ci sono due designer ed ex allievi di QIAD e Alessandro Gorla e nei loro progetti c’è un must: sono tutti concepiti per essere composti di componenti piatti e facilmente assemblabili da chi li acquista. Le tecnologie produttive utilizzate sono quelle presenti all’interno della Factory (stampa 3D a filamento e/o resina, fresatura CNC, termoformatura, taglio laser, stampa UV) e i materiali impiegati sono quelli tipici di un laboratorio di rapida prototyping, rivisti in chiave green. I prodotti sono confezionati con la tecnica del sottovuoto utilizzando involucri biocompatibili. Si va dallo svuotatasche di quartiere, di Bianca Putotto, alle case per uccelli di Alessandro Gorla ispirate a capolavori dell’architettura fino al paralume di Gianmarco Guarascio ispirato a fenomeni astronomici. Con questa prima collezione, la scommessa del Quasar è pronta a partire.