L’ambito di lavoro edilizio è uno di quelli più controversi in cui, una persona completamente estranea può avere enormi difficoltà nel distinguere più figure visto che alcune di loro si trovano a svolgere la stessa funzione.
Ad esempio, nella mente di chiunque, chi si occupa della progettazione dell’edificio può essere l’architetto, l’ingegnere edile o l’interior designer, chiariamo un attimo le cose:
Se è vero che tutte e tre le figure entrano nel merito della progettazione dell’edificio in questione, l’architetto o l’interior designer non si occuperanno mai nella progettazione strutturale, l’interior designer e l’ingegnere non prenderanno mai parte alla progettazione degli spazi, così come l’ingegnere e l’architetto non si occuperanno della progettazione degli interni.
È proprio quest’ultima, la figura dell’interior designer, quella che sta generando più curiosità nell’ambito edilizio e della quale oggi abbiamo deciso di parlarne un po’ meglio.
Partiamo subito!
Cos’è l’interior design
L’interior design è una pratica diffusasi agli inizi dello scorso secolo in Inghilterra, ma che in Italia ha iniziato a spopolare solo negli ultimi anni, in italiano può essere definita come “architettura degli interni”.
È un ambito molto particolare e ibrido, in cui conoscenze di architettura vanno a mescolarsi a competenze grafiche e al gusto estetico di una persona, al fine di creare degli spazi abitativi, delle strutture ricettive, posti di lavoro e edifici privati vivibili e belli alla vista.
L’interior designer: cosa fa e mansioni svolte
L’interior designer (conosciuto anche come arredatore di interni o designer di interni) è la figura preposta alla progettazione degli spazi interni e al loro arredo.
Il lavoro che si trova a fare un interior designer può essere riassunto in 5 diversi punti:
- Capire l’esigenza del cliente finale per quello che vuole essere il progetto d interni, assecondandolo ove possibile;
- Creare un progetto (cartaceo o digitale) dell’edificio completo, contenente quindi l’arredo e i vari complementi;
- Presentare il progetto e i costi di realizzazione al cliente finale;
- Se richiesto, rielaborare il progetto apportando le migliorie proposte dal cliente;
- Effettiva realizzazione del progetto supervisionando i lavori svolti.
La finalità non è soltanto creare un ambiente vivibile, infatti il lavoro dell’interior designer segue determinati criteri riguardanti:
- La funzionalità;
- Il gusto estetico.
Alla fine dei lavori, quando l’edificio diventa abitabile, il cliente finale dovrà viverci/ lavorarci in quell’ambiente, diventa quindi fondamentale che il progetto finale sia confortevole, ben utilizzabile oltre che bello esteticamente.
È un compito molto complesso dove entrano in gioco il senso estetico e la creatività (capacità innate in una persona) e la progettualità funzionale, cercando di andare sempre incontro a ciò che desidera il committente.
Quali competenze deve possedere un interior designer
Sono diverse le competenze da possedere per svolgere la professione dell interior designer, alcune trasversali come le già citate creatività e senso del gusto, ed altre che vanno apprese col tempo, passando per anni di studio ed esperienza lavorativa.
È ovvio che lavorare in questo settore richieda anzitutto delle conoscenze di architettura, di design e dei diversi stili di arredo esistenti, la conoscenza di programmi specifici riguardanti la progettazione, la modellazione e la renderizzazione del progetto (rendere il progetto fotorealistico), e infine nozioni di illuminotecnica e impiantistica.
Tutte queste competenze permetteranno al designer, oltre che di realizzare un buon progetto, di interfacciarsi con le varie figure che vengono prima e dopo nella fase di costruzione dell’edificio in questione.
Come si diventa interior designer
L’interior designer un tempo era in realtà un architetto specializzatosi nell’arredo interni, era quindi ritenuto obbligatorio il percorso di laurea in architettura per iniziare a lavorare in questa specifica mansione.
Al giorno d’oggi sono diverse le strade percorribili per lavorare da interior designer:
- La laurea in architettura. Resta un’opzione più che valida quella di laurearsi in architettura per poi specializzarsi esercitando la professione nell’arredo. La strada che prevede il corso di laurea in architettura è però molto lunga e ricca di studi che non tutti sono in grado di sostenere;
- I corsi di interior design. Post diploma un’altra strada che permette di arrivare al mondo del lavoro come interior designer è quella di seguire dei corsi di formazione. Fra i tanti enti esistenti, MAC Formazione è un centro di formazione che da anni organizza corsi individuali e professionalizzati riguardo l’interior design, Clicca qui per maggiori informazioni sul loro corso;
- Master in Interior Design. Vedendo le tante offerte di lavoro presenti in Italia per questa figura, sono state le università stesse a pensare a dei master in interior design che dessero questo tipo di qualifica come, ad esempio, il percorso organizzato dal politecnico di Milano.
Sono quindi diverse le opportunità presenti, alcune che richiedono uno studio maggiore e determinati requisiti, altre più accessibili che puntano sempre all’ambito lavorativo.
Quando guadagna un interior designer
Lo stipendio medio di un interior designer non è dei più semplici da inquadrare, sono in tanti i professionisti ad iniziare la carriera da freelance che non permette di avere delle stime esatte sui loro guadagni. Variabili come il bacino di clienti che si ha disposizione e la loro possibile spesa possono segnare le fortune di un interior designer e un periodo meno prospero per un altro.
Vedendo però ai professionisti dipendenti in studi di architettura e negozi di arredo, lo stipendio si aggira sui 15mila euro annui, i più esperti arrivano a guadagnare fino a 30mila euro all’anno (circa 1.900 euro al mese).
Guadagni non da poco per una professione che da non molto tempo si trova ad essere sulla cresta dell’onda.