Abilitazione all’insegnamento scuola secondaria 2019

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Il tema dell’abilitazione all’insegnamento è fonte di ansia e spesso anche di incomprensione per chi si approccia al tentativo di diventare insegnante nelle scuole secondarie attraverso il classico concorso annuale. Negli ultimi tempi c’è abbastanza confusione su come si ottiene questa abilitazione e soprattutto su quali siano le conseguenze che, secondo la legge attuale, essa comporta.

Non sempre c’è chiarezza sul percorso da seguire e questa è colpa anche del repentino cambiamento delle regole in gioco, che seguono un po’ le idee di ogni governo. In ogni caso cerchiamo di fare chiarezza sul tema dell’abilitazione all’insegnamento per entrare nella seconda fascia delle graduatorie di istituto.

Specifichiamo che il corso di sostegno non è una abilitazione ad insegnare ma una specializzazione, che non consente il passaggio dalla III alla II fascia delle graduatorie. A parte è invece la vera e propria abilitazione all’insegnamento che si ottiene solamente per mezzo del superamento del concorso.

L’unico modo per ottenere l’abilitazione all’insegnamento, insomma, è superando il concorso secondo le attuali disposizioni di legge. È stato definitivamente chiarito che il sostegno è solo una specializzazione e non una abilitazione.

 L’abilitazione all’insegnamento 2019: come si ottiene

Si attende il nuovo concorso per l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria entro il 2019. Il concorso permetterà la formazione di una graduatoria di merito a livello regionale dove saranno collocati i candidati a seconda del punteggio – delle prove e titoli – che hanno a disposizione.

Chi invece non entra nelle graduatorie di merito non potrà avere la cattedra, perché non sono previste le figure di idonei estranei alle liste, cioè di candidati che superano il concorso ma non sono inseriti nelle liste.

Tuttavia chi non entra nelle graduatorie di merito anche se supera le prove avrà diritto all’abilitazione all’insegnamento come prevede il decreto legislativo 59 del 2017. Il superamento di tutte le prove concorsuali anche con punteggio minimo infatti comporta come conseguenza l’abilitazione all’insegnamento.

 Vantaggi dell’abilitazione all’insegnamento: quali sono?

Quali sono i reali vantaggi che derivano dall’abilitazione all’insegnamento? Il docente abilitato si iscrive nella II fascia delle graduatorie di istituto, e può anche insegnare all’interno delle scuole paritarie. Una bella notizia insomma per il concorso per l’insegnamento 2019, anche chi non sarà inserito nelle liste di merito potrà avere l’abilitazione all’insegnamento purché ovviamente abbia passato tutte le prove con il punteggio minimo.

Cosa comporta l’inserimento in II fascia? L’inserimento nelle graduatorie di II fascia comporta che si può essere chiamati per incarichi di supplenza a tempo determinato. Inoltre l’abilitazione all’insegnamento permette anche di partecipar a concorsi per titoli ed esami che poi portano alla formulazione di graduatorie di merito alle quali si attinge di anno in anno per poter concludere contratti a tempo indeterminato.

Oggi le immissioni a ruolo vengono pescate al 50% da graduatorie ad esaurimento e dal 50% da graduatoria per risultato di concorsi, partendo ovviamente dai posti disponibili a disposizione. Ecco quindi quali sono i concreti vantaggi di ottenere l’abilitazione all’insegnamento e come si ottiene, a prescindere dall’inserimento nelle liste di merito.